RifugiART – Arte, Radio, Teatro

Un progetto in collaborazione con l’agenzia radiofonica Amisnet e finanziato dalla Fondazione Alta Mane Italia 

Da dove nasce il progetto:
Laboratorio 53, fin dalla sua nascita, ha deciso di lavorare sulla tematica delle migrazioni forzate evitando il più possibile un approccio legato all’emergenza che ricalchi le politiche – disastrose per certi versi, basti pensare alla gestione della c.d. “Emergenza Nord Africa” o dell’attuale inchiesta c.d. “Mafia Capitale”- dell’accoglienza italiana. Al contrario, si è deciso di lavorare su uno degli aspetti che spesso viene tralasciato nei progetti di inserimento sociale perché considerato di secondo piano, un “bisogno non primario”: quello della creazione di nuovi legami sociali ed affettivi, di una nuova rete sociale di supporto, fatta di relazioni interpersonali, fiducia e reciprocità verso il prossimo.
Per questi motivi abbiamo costituito, fin dal 2008, un gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto (AMA) per richiedenti asilo e rifugiati, che rispondesse al bisogno di socializzazione e di inserimento nella nuova realtà sociale. Nel tempo si sono andate così integrando nel gruppo AMA attività legate a canali espressivi extra-verbali, quali laboratori artistici (pittura, disegno, uso della creta), di Teatro dell’Oppresso, cicli di Danza-Movimento e workshop radiofonici. Essi sono di grande aiuto sia per  superare all’interno del gruppo le diversità culturali tra i partecipanti, sia per dare loro strumenti di espressione e condivisione più immediati ed efficaci, che possano trasformare il sentimento ed il pensiero in qualcosa di creativo ed altro da sé.

Il progetto:
Il progetto intende potenziare ed intersecare il più possibile tali forme artistiche, come strumenti per l’espressione di sé, la condivisione con gli altri e l’apertura verso nuove relazioni sociali ed affettive, indispensabili per il percorso di inserimento sociale. Il progetto prevede la realizzazione di tre laboratori distinti (TDO, radio e arte terapia) ma complementari, i cui prodotti finali convergeranno nella produzione di uno spettacolo. Tali laboratori permetteranno di lavorare in modo immediato su tutti questi aspetti: sulla riappropriazione delle sensazioni, sulla ridefinizione del senso e sulla condivisione dei propri riferimenti culturali, stimolando la riflessione dei partecipanti in merito ai propri vissuti, comportamenti, pensieri, in relazione alle regole della vita sociale del paese di origine e di quello di approdo, e riattivando la loro capacità auto-narrativa venuta meno a seguito di eventi traumatici e/o di trattamenti inumani e degradanti.