Gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto e presa in carico individuale di richiedenti asilo e rifugiati

Il progetto ha per finalità la realizzazione di attività di sostegno diretto a migranti richiedenti e titolari di protezione internazionale quali il Gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto, l’orientamento socio-legale, il sostegno psicologico.

Dal 2010 a oggi il fondo otto per mille delle Chiese Valdesi sostiene quindi le tre attività strutturate di sostegno e accompagnamento che Laboratorio 53 porta avanti.

La “forma gruppo” vuole essere uno spazio aperto al di fuori della logica bisogno-risposta, capace di creare legami e ricostruire un senso di comunità nel nuovo contesto di vita, spesso segnato da marginalizzazione, isolamento, discrimazione sociale. Ha una finalità socio-terapica e riabilitativa peculiare, considenrando il vissuto di sradicamento dei rifugiati e la messa in gioco della relazione interpersonale in un presente segnato da esperienze di violazioni psico-fisiche, persecuzioni politiche, viaggi forzato, tratta di esseri umani e sfruttamento. Il gruppo è facilitato da persone con esperienza pluriennale nella gestione dei gruppi e nel lavoro coi migranti e prevede moduli di Teatro dell’Oppresso, Laboratori di Danza Movimento Terapia, uscite di conoscenza del territorio, iniziative aperte al pubblico di sensibilizzazione, informazione, testimonianza.

Il sostegno socio-legale individuale apre un tempo di ascolto protetto e orientamento alla vita in Italia. L’ottenimento di una protezione è la conditio sine qua non dell’essere riconosciuti nello Stato in cui si chiede asilo. Questa attività è svolta da una equipe multidisciplinare che vede insieme operatore legale, assistente sociale, mediatore culturale e avvocato. Il sostegno psicologico individuale è un servizio di presa in carico della persona necessario sia in affiancamento della raccolta della memoria per fini legali, sia al di là di questo momento determinato. Dallo stesso contesto del gruppo emergono spesso richieste di sostegno psicologico sia da parte dei migranti, sia inviate dai facilitatori del gruppo che individuano un momento di particolare sofferenza psicologica tra i partecipanti del contesto collettivo e offrono così alla persona la possibilità di un percorso individuale.