Considerazioni sul caso Aquarius

C’è molto altro oltre Aquarius. C’è molto altro oltre Salvini. Più che oltre, è alla base. Da questa base si dispiega poi un immenso, interminabile e sicuramente ancora interminato teatro dell’assurdo, di cui l’Aquarius è solamente uno dei tanti momenti. Bisogna ampliare: è assurda la vicenda Aquarius, è assurdo che le navi si trasformino in dei prolungamenti del territorio atti ad ospitare migranti. Ma, più in là: è assurdo che ci siano 628 persone che attraversano il Mediterraneo su una barca. Ancora più in là: è assurdo che ci siano delle compagnie private a salvarle. È assurdo che le debbano salvare perché non gli sono permessi altri modi di muoversi. È assurdo che questo divieto esiste sostanzialmente solo in funzione di uno status economico. È assurdo che la discriminazione per status economico sia ugualmente riprodotta in territorio europeo con ghetti e caporalato.

Salvini non è una causa, ma solo una conseguenza di un sistema che sviluppa assurdità che si autoriproducono all’infinito. Questo perché poggiano su una base del tutto assurda: le frontiere chiuse.

È qui che risiede la cellula tumorale che dà via a tutta la catena, che spezza il genoma della dignità umana e lo replica in forme totalmente folli. Non è una questione di accoglienza, non è una questione di odio, è una questione di libertà di movimento, è una questione di vivere nel mondo con dignità. E sono questioni prima di tutto politiche.

Non basta aprire i porti, l’obiettivo deve essere aprire le frontiere.

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