Davanti alle costanti violazioni all’accesso alla procedura per la richiesta di protezione internazionale alcune associazioni romane tra cui Laboratorio 53 hanno deciso di scrivere la seguente lettera al Dirigente responsabile dell’Ufficio Profughi, Dott. Fabrizio Mancini.
Alla Questura di Roma
Ufficio Immigrazione
Alla c.a. del Dirigente
Dott. Fabrizio Mancini
Oggetto: segnalazione di prassi lesive dei diritti dei richiedenti asilo nell’accesso alla procedura per la protezione internazionale.
Gentile Dott. Mancini,
le scriviamo per portare alla sua attenzione alcune gravi violazioni relative all’accesso alla procedura per la richiesta di protezione internazionale che hanno luogo presso l’Ufficio Profughi della Questura di Roma.
In primo luogo, vorremmo farle presente che, come già accaduto in passato, solo un numero limitato di persone riesce a presentare la richiesta di protezione internazionale mentre le altre vengono allontanate senza alcun documento che attesti che hanno manifestato la volontà di richiedere la protezione internazionale, esponendole al rischio di essere fermate in una posizione di irregolarità sul territorio nazionale.
In secondo luogo, nelle ultime settimane abbiamo rilevato la prassi di chiedere ai richiedenti protezione internazionale il passaporto, o, in alternativa, la denuncia di smarrimento dello stesso, per poter accedere alla procedura. Come lei sicuramente saprà, è frequente che le persone si vedano sottrarre il passaporto lungo il percorso che dal paese di origine le porta qui. Molte altre persone si trovano invece a dover abbandonare il proprio luogo di dimora senza poter prendere con sé i documenti. Per loro è inoltre impossibile presentare una denuncia di smarrimento perché i commissariati di polizia non possono procedere con la denuncia in assenza di un altro documento che attesti l’identità della persona. Vorremmo inoltre sottolineare che, sebbene il richiedente asilo dotato di passaporto sia tenuto a consegnarlo alle autorità di polizia al momento della richiesta di protezione, nessuna norma prevede che il possesso del passaporto (o della relativa denuncia di smarrimento) sia un requisito necessario per l’accesso alla procedura.
Chiediamo quindi,
- che vengano chiarite, in forma scritta, le modalità di accesso alla richiesta di protezione internazionale in uso presso i vostri uffici;
- di vigilare affinché vengano seguite le procedure stabilite dalla normativa nazionale e internazionale per l’accesso alla richiesta di protezione internazionale;
- di agire affinché le prassi altamente lesive dei diritti dei richiedenti asilo sopra esposte vengano immediatamente abbandonate e vengano sanzionati i loro autori.
Vi ringraziamo per l’attenzione.
In attesa di riscontro, si inviano cordiali saluti.
Clinica del Diritto dell’Immigrazione e della Cittadinanza Roma Tre
DiFro – Diritti di Frontiera
Laboratorio 53 Onlus
Resistenze Meticce