Le vite non sono pacchi. Presidio in Piazza SS. Apostoli domani ore 10

Lunedì 2 novembre circa cinquanta richiedenti asilo ospiti nel CARA di Castelnuovo di Porto, centro gestito dalla cooperativa Auxilium, sono stati trasferiti, senza alcun preavviso né spiegazione, verso altre strutture di accoglienza del nord Italia. Il motivo del trasferimento, a detta di alcuni operatori, è di lasciare spazio ai nuovi arrivati dalla Sicilia.
I richiedenti non vengono informati di nulla: né della meta, né del tipo di centro dove saranno diretti, né tanto meno dei criteri di “selezione” attraverso i quali vengono scelte le persone da trasferire. Nessuna informazione, nessun potere decisionale, nessuna contrattazione, come un pacco che viene spostato da una stanza all’altra, senza troppi problemi.
Si tratta di persone che sono in Italia da più di un anno, e che, nonostante il disastroso sistema di accoglienza e l’inesistente sistema di inclusione sociale, stanno tentando con grande fatica di costruirsi un percorso di vita possibile. I richiedenti asilo si sono visti costretti ad accettare la situazione di fatto, in silenzio, per paura di essere esclusi dal circuito dell’accoglienza.
Sono stati infatti minacciati, in caso di rifiuto, di vedersi revocata la misura di accoglienza e disattivato in pochi minuti il badge per fare ingresso al CARA.
Nessun progetto di inclusione in un territorio può stare in piedi finché continueranno queste pratiche assurde e violente, finché l’accoglienza rimarrà un business per le cooperative e un fastidio per le istituzioni, finché le persone verranno trattate come pacchi postali da spostare dove conviene, senza minimamente considerare le loro storie, le loro vite, la loro salute e i percorsi di inserimento sociale avviati, senza coinvolgerle in alcun modo.
Il Sistema dell’accoglienza collassa sotto il peso della sua inadeguatezza, perversione ed irrazionalità, a farne le spese persone spesso in fuga da guerra e persecuzione, che hanno il diritto alla possibilità di vita migliore nel nostro paese.

Per questo motivo le associazioni firmatarie saranno il 12 novembre 2015 dalle ore 10.00 a Piazza Santi Apostoli
per chiedere al Prefetto che:

– Venga resa nota la procedura che regola i trasferimenti e vengano rese pubbliche le ragioni alla base degli stessi;
– Vengano considerati i percorsi di inserimento socio-sanitari avviati, le reti di sostegno consolidate, e si tenga conto del legame geografico/territoriale nelle collocazioni di accoglienza.
– I soggetti interessati ricevano, con il supporto di mediazione linguistica, tutte le informazioni di cui hanno bisogno perché il trasferimento includa un loro coinvolgimento reale e non avvenga sotto minaccia.
– Venga reso pubblico quello che sarà il futuro status giuridico del CARA di Castelnuovo di Porto all’interno della trasformazione generale che si sta attuando nel sistema di accoglienza sia a livello territoriale che nazionale ed europeo e di cui associazioni, cittadini, migranti e operatori dell’accoglienza sono tenuti completamente all’oscuro.

Per info:
info@laboratorio53.it
3298234019

Laboratorio 53

Asinitas Onlus

ESC Infomigrante

Servizio Civile Internazionale

Resistenze Meticce

Insensinverso

Parsec
ALA – Assemblea Lavoratori dell’Accoglienza


Cittadini del Mondo


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Senza Confine

Casa Internazionale delle Donne

Libellula

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